Amore e felicità

La relazione di coppia si centra sull’impegno, ovvero che “viviamo il nostro partner come essenziale per la nostra felicità e che questo non ci crea nessun turbamento”.

Questa sono le parole che ho letto in un libro, La psicologia dell’amore romantico, di Nathaniel Branden, dalle quali appare chiaro che la mia felicità dipende essenzialmente dalla persona che amo e viceversa.

Come si possono amare le persone quando si ha bisogno di loro?… Se io ho bisogno di te per essere felice, ti devo usare, ti devo manipolare, devo trovare mezzi e sistemi per conquistarti. Non ti posso lasciare libero”.

Questa le parole di Anthony De Mello riguardo la differenza che esiste tra amare “con cuore morbido e sensibile” e desiderare qualcosa che si vuole assolutamente ottenere, “diventando spietati, duri e insensibili”.

Amatevi l’un l’altro ma dell’amore non fatene un vincolo… datevi l’un l’altro un po’ del vostro pane, ma non mangiate della stessa pagnotta… datevi il cuore ma non trattenetevelo l’un l’altro… e reggetevi insieme, senza però stare troppo vicini”.

Questa la poesia scritta nelle pagine de “Il profeta” di Kahlil Gibran che spiega come l’amore debba essere uno scambio senza pretesa e soprattutto senza annullarsi l’uno per l’altro.

Io credo che la felicità come l’amore siano scelte, non sono il risultato del caso e della fortuna, non sono la conseguenza di traguardi e successi materiali, sono scelte consapevoli e volontarie, scelte possibili per tutti.
Se la felicità è una scelta, essa non dipende dalla persona che amo, essa viene prima, poiché adesso, anche da solo, posso scegliere di essere felice e il mio partner sarà la persona con cui condividerò questa mia felicità, non la sua origine. Se invece fosse l’amata a rendermi felice, perderla significherebbe tristezza e amarezza, quindi mi attaccherei a lei, fare di tutto per tenerla con me, sarei preoccupato se rischiassi di perderla, e tutto questo perché l’amo o perché voglio essere felice? (amo lei o la uso per ottenere la felicità?).

Costruire una relazione sulla felicità reciprocamente procurata è un’illusione, poiché illusorio è credere che siano gli altri a farmi triste o felice, soddisfatto o ansioso, geloso o nervoso, contento o euforico.
Nella relazione d’amore la felicità non è il risultato dell’incontro di due innamorati ma il dono reciproco che essi si fanno.

Giacomo Papasidero
Coach e formatore
coach@giacomopapasidero.it
www.giacomopapasidero.it

L’immagine è tratta da: http://www.flickr.com/photos/fanz

 

Giacomo

Scrivere in poche parole (ma spesso anche in molte ;)) chi siamo è sempre difficile. Io credo che sia praticamente impossibile.nnSono convinto che ognuno di noi sia in costante cambiamento, sempre in evoluzione. Noi "non siamo" in un modo o in un altro, ma "diventiamo" noi stessi giorno dopo giorno, senza mai fermarci per poter meritare un'etichetta.nnPosso dirti che mi chiamo Giacomo, che ho 30 anni, che vivo ad Anoia. Poiché concordo con Cechov, che sosteneva che l'uomo è quello in cui crede, allora il modo migliore per aiutarti a capire bene chi sono è dirti che credo in Gesù, ho fede in Dio, quindi credo nell'Amore.nnPer questo motivo mi impegno ogni giorno per offrire, gratuitamente, una mano a chiunque ne abbia bisogno. Come responsabile della sezione di crescita personale, voglio dare strumenti concreti a tutti per cambiare la propria vita in modo reale e iniziare a vivere un'esistenza felice.

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