2ª edizione del Calabria Film Festival

Cinema, ambiente e paesaggio

Dal 2 al 6 dicembre a Catanzaro si è svolta la seconda edizione del “Calabria Film Festival”, Festival Internazionale Cinema Ambiente e Paesaggio, promosso dalla Fondazione Calabria Film Commission, in collaborazione con la città di Catanzaro, la Regione Calabria, il Ministero dell’Ambiente ed il Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Il rapporto tra Ambiente e paesaggio tra uomo e natura, tra interiorità ed esteriorità, sono i punti cardine su cui si è sviluppata la seconda edizione del festival. Un tema che pone l’attenzione sul territorio, sulla gente, sull’anima antropologica della Calabria.
Il Festival si è articolato in:  Film in concorso, Aree protette: documentari e rassegne,  Le vie della seta, Calabria nel Cinema,  Panorami italiani, Omaggi ed eventi.
Ad aprire la seconda edizione è stato Carlo Rambaldi, vincitore di tre premi oscar per i migliori effetti speciali e ideatore di E.T. , della creatura del film “Alien” e di “King Kong”, al quale è stato reso omaggio attraverso la proiezione di questi film.
A seguire, è stato tenuto un mini-concerto da Morgan (ex voce dei Bluvertigo e dal 2003 solista), al quale è stato consegnato il primo premio CFF08 come miglior compositore di colonne sonore, composte per i film “Il quarto sesso” e “Il siero della vanità”.
Le proiezioni, tenutesi nelle sale cinematografiche della città, hanno visto la partecipazione attiva di numerosi studenti  e scolaresche.
Oltre ai film, l’interesse del Festival è stato accresciuto dall’allestimento di mostre e dalla presenza di ospiti di prestigio del mondo dello spettacolo, nazionali ed internazionali, come Giancarlo Giannini e Michele Placido, e da numerosi incontri con i registi dei dieci film in concorso.
Uno di questi “Sterken Welate Min” (Stars of my homeland) di Shirin Jihani è un esempio di riscatto e di denuncia; infatti, diretto dall’unica regista irachena donna, è un’accusa agli abusi perpetrati contro le donne nelle carceri durante il regime di Saddam Hussein. Shirin Jihani ha incontrato il pubblico e ha affermato di aver avuto difficoltà a girare il film, nonostante il sostegno del governo regionale curdo, e di averlo sentito quasi come un’autobiografia: infatti ha vissuto in prigione dall’età di 5 anni. Un film duro, ma molto semplice nella struttura, che evidenzia un enorme problema, un tema estremamente attuale, purtroppo.
Per la sezione “Aree Protette concorso”, molto interessante è risultato “I colori dell’ abbandono”, di Paolo Taddei, un film-documentario per la riscoperta dei luoghi dimenticati. Il lavoro indaga sulla misteriosa vicenda di Pentedattilo, un paesino abbandonato in provincia di Reggio Calabria, chiamato così per la particolare forma della montagna su cui sorge il villaggio che ricorda quella di una mano, il tutto colorito dalle canzoni e le atmosfere del gruppo calabrese “Il parto delle nuvole pesanti”.
La serata di premiazione si è tenuta al Teatro Politeama di Catanzaro ed ha segnato la vittoria della seconda edizione del Calabria Film Festival a Sherwood Hu con il film “Ximalaya Wangzi” (Prince of Himalayas), una rilettura dell’Amleto Shakespeariano all’orientale, ambientato in Tibet , con un cast tibetano scelto dal regista stesso e con un tributo alla memoria del padre. Il premio come miglior attore è andato a Johan Leysen per “L’etè indien”, quello come miglior regia al film finlandese “Sauna” di Antti-Jussi Annila; miglior attrice è stata Michelle Yeho per “Far North”. Il premio speciale della giuria è stato assegnato al film “Sterken Welate Min” di Shirin Jihani, mentre il giudizio del pubblico ha premiato “Carne Inquieta” di Saverio Prestifilippo.
Dopo la premiazione di Domenico Davide Pappalardo, di Catania, Anna Iaquinta, di Bisignano e Fabrizio Bozzetti, di Milano, premiati da “Un racconto da vedere”, sono stati conferiti i riconoscimenti per i documentari della sezione “Aree Protette”: la giuria presieduta da Luigi Di Gianni ha valutato “L’assenza” di Tommaso Vecchio come il miglior documentario; menzione speciale per “Gli Aspi di Acheronte” di Simone Veneziano; “I colori dell’abbandono” di Paolo Taddei ha vinto il Gran premio speciale della giuria, ritirato da Salvatore De Siena, produttore e membro del gruppo musicale “Il Parto delle nuvole pesanti”; il premio “Giuria dei ragazzi” è andato infine a “L’oasi per la protezione del cavalluccio marino” di Walter Fratto e Franco Corapi.
Targhe speciali anche per gli attori Saverio Vallone e Jun Ichikawa; per la miglior produzione calabrese a Tonino Perri di “È tempo di cambiare”; per la carriera al catanzarese DOC Mario Foglietti, critico e sceneggiatore, e a Nicolas Vaporidis come miglior attore emergente.

Silvia Santoro

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